Riassunto
La certificazione misura il divario professionale tra uomini e donne in Italia.
La Regione Calabria è in prima linea contro il divario di genere in ambito lavorativo. Sono infatti già 300 le aziende calabresi che hanno fatto richiesta per accedere alle misure di sostegno alle imprese per il conseguimento della certificazione di parità di genere, l’UNI/PdR 125. In Calabria, inoltre, avanza anche l’occupazione femminile: in un anno +3,1%, contro un più modesto +0,7% degli uomini (dati Confartigianto 2024).
A questo e ad altri argomenti di riflessione sarà dedicata la prima tappa del road show itinerante “No Gender Gap. UNI PdR 125: la parità di genere nei luoghi di lavoro”, per misurare il divario professionale tra uomini e donne in Italia, evento promosso da UNI (Ente Italiano di Normazione), in collaborazione con Regione Calabria e Fincalabra, in programma il prossimo 27 maggio, dalle ore 11:30, nella Sala Oro della Cittadella Regionale di Catanzaro. Numerosi gli ospiti dell’iniziativa tra cui: Elena Mocchio, responsabile innovazione e standardizzazione di UNI, Giovanni Calabrese, assessore alle politiche per il lavoro e la formazione professionale della Regione Calabria, Fortunato Varone, direttore generale Dipartimento Lavoro Regione Calabria, Rosaria Succurro, presidente ANCI Calabria e Provincia di Cosenza, Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria, Pietro Falbo, presidente Unioncamere Calabria.
A seguire previsto talk con: Alessandro Zanfino, amministratore delegato Fincalabra, Tonia Stumpo, consigliera di parità effettiva Regione Calabria, Salvatore Barresi, sociologo ed economista, Maria Grazia Milone, presidente CIA Calabria Centro, Stefania Agosto, presidente del CUG Regione Calabria, e poi le storie di Amarelli e Sintegra srl, attraverso le testimonianze di Fortunato Amarelli e Santo Scarpelli.

Cos’è la UNI PdR 125
La manifestazione sarà quindi occasione per porre la lente d’ingrandimento sulla certificazione UNI PdR 125, uno strumento concreto, che offre soluzioni reali e tangibili e che definisce una serie di aree da presidiare per ottenere il rispetto dell’eguaglianza tra i sessi nelle aziende e nelle organizzazioni in termini di governance, welfare, possibilità di carriera, equità salariale, tutela del ruolo genitoriale e molti altri aspetti. La certificazione è nata proprio come antidoto all’asimmetria lavorativa, dopo che l’ultimo Global Gender Gap Index, pubblicato dal World Economic Forum, ha mostrato come l’Italia si collochi all’87° posto su 146 paesi. Il rapporto documenta che, con i ritmi attuali l’ampia forbice tra donne e uomini sul piano delle opportunità nei contesti professionali potrebbe annullarsi soltanto tra 134 anni.