I CPI della provincia di Catanzaro coinvolti nell’iniziativa pilota che mira alla valorizzazione delle persone con disabilità

Riassunto

Il "Progetto di vita" garantisce una presa in carico completa e integrata della persona con disabilità, secondo una visione unitaria che tiene insieme tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Catanzaro tra le nove province italiane, insieme a Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, concordate con il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nelle quali si avvierà a partire dal 2025 la sperimentazione della nuova procedura prevista dal decreto legislativo n. 62 del 2024 che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile e introduce il “Progetto di vita”.

 

Nel mese di novembre si è svolto nel capoluogo calabrese un corso di formazione intensivo tenuto da Formez, con docenti illustri scelti dal Ministero, che ha visto la partecipazione di varie figure professionali operanti nel settore sociale, sanitario e sociosanitario della provincia di Catanzaro.

A prendere parte all’iniziativa sono stati anche gli operatori del Collocamento Mirato dell’ambito provinciale in qualità di figure operanti nel settore sociale: Rita Miscioscia, responsabile Collocamento Mirato Ambito Provinciale; Rita Amato, operatore  Cpi Soverato; Giovannino Astorino, operatore  Cpi Lamezia Terme; Vanessa Cantafio, operatore Cpi Catanzaro; Sandy Lanzellotti, operatore  Cpi Catanzaro; Anna Francesca Laria, operatore  Cpi Catanzaro; Stefania Antonia Lucisano, operatore  Cpi Catanzaro.

Una riforma storica, accompagnata dal mondo associativo, che segna il passaggio dall’assistenzialismo alla valorizzazione della persona con disabilità e che innova profondamente il sistema degli accertamenti, dei sostegni e delle tutele, superando le rigidità burocratiche che lo contraddistinguono.

Una normativa che vedrà dunque, da gennaio 2025, la sperimentazione anche nella provincia di  Catanzaro per poter raccogliere feedback, dati, prima dell’implementazione a livello nazionale.

Il fulcro della riforma è rappresentato dal “Progetto di Vita” che garantisce una presa in carico completa e integrata della persona con disabilità, secondo una visione unitaria che tiene insieme tutti gli aspetti della vita quotidiana. Gli individui e le loro famiglie non saranno più costretti a gestire separatamente passaggi presso enti diversi, poiché gli enti competenti dovranno coordinarsi tra loro e riunirsi attorno alla persona con disabilità, protagonista dell’Unità di valutazione multidimensionale, attivando immediatamente i servizi e le misure necessari.

Coerentemente con quanto sancito dalla Convenzione Onu, il decreto sul “Progetto di vita” introduce anche il principio dell’accomodamento ragionevole e aggiorna il linguaggio sulla disabilità, per parlare finalmente di persone con disabilità e non più di portatori di handicap.