NASPI: le novità sulla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego

Riassunto

Le modifiche sui requisiti sono state introdotte dalla Legge di Bilancio.

Dal 1° gennaio 2025 la Legge di Bilancio ha introdotto importanti modifiche in merito ai requisiti per accedere alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).

La Naspi è l’indennità mensile di disoccupazione, erogata a seguito di richiesta presentata all’INPS, per i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso l’occupazione non per loro volontà.

I REQUISITI:

Per accedere alla Naspi sono quindi necessari:

  • Stato di disoccupazione. Come detto, occorre aver perso il lavoro in maniera indipendente dalla propria volontà, ma fanno eccezione le dimissioni per giusta causa o il licenziamento disciplinare.
  • Requisito contributivo. Sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Le modifiche introdotte interessano tutti i lavoratori che hanno presentato dimissioni volontarie da un precedente impiego e sono stati successivamente licenziati da un nuovo datore di lavoro.

Fino al 31/1272024 un lavoratore che si dimetteva volontariamente e poi veniva licenziato da un nuovo datore di lavoro entro 12 mesi aveva diritto alla Naspi, indipendentemente dalla durata del nuovo rapporto di lavoro. Dal 1° gennaio 2025, invece, è necessario aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione (circa 3 mesi) nel nuovo impiego per poter accedere all’indennità di disoccupazione. Pertanto, se il nuovo lavoro ha durata inferiore alle 13 settimane la Naspi non verrà erogata.

Ulteriori novità in materia di Naspi e malattia sul lavoro sono attese dall’INPS ed entreranno in vigore a partire dal 1° marzo 2025.

CASI SPECIFICI

In caso di malattia o infortunio sul lavoro, il termine massimo per la domanda di accesso alla Naspi (68 giorni dalla decadenza del rapporto di lavoro) è sospeso per tutta la durata dell’evento. Al termine del periodo di malattia/infortunio sarà preferibile allegare alla domanda di NASPI un certificato medico che attesti che il lavoratore ha riacquistato la capacità lavorativa, in modo da velocizzarne la liquidazione.

Sull’accesso alla Naspi avranno effetto, infine, le modifiche contenute nel DDL Lavoro, approvato nel mese di dicembre 2024, In particolare, l’articolo 19 introduce un nuovo meccanismo che stabilisce che, dopo 16 giorni di assenza ingiustificata da parte del lavoratore, il rapporto di lavoro sarà considerato risolto per sua volontà e, pertanto, non determinerà l’obbligo di licenziamento da parte dell’azienda. In questo modo il lavoratore, considerato dimissionario, non potrà accedere alla Naspi, dato che l’indennità di disoccupazione, per come già detto, spetta solo in caso di perdita involontaria del posto di lavoro. Conseguentemente, il datore di lavoro non dovrà versare il ticket di licenziamento all’Inps, vale a dire la somma richiesta allo stesso in caso di licenziamento di un lavoratore quale finanziamento della NASPI.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare la sezione dedicata del sito INPS.